00 30/07/2008 09:20
Italia sempre più grassa
AGI) - Roma, 29 lug. - L'Italia, con Spagna e Grecia e' tra i maggiori consumatori di grasso in Europa. E la dieta mediterranea che vanta seguaci in tutto il mondo e' "in stato moribondo". Lo dice uno studio di Josef Schmidhuber, economista della FAO. Negli ultimi 45 anni la famosa dieta basata sul consumo di frutta fresca e verdura e' stata abbandonata. Le popolazioni mediterranee hanno infatti impiegato il maggiore benessere per aggiungere una gran quantita' di calorie da prodotti animali e da grassi, ad una dieta tradizionalmente povera di proteine animali. Ed il cibo che mangiano oggi e' "troppo grasso, troppo salato e troppo dolce", secondo Schmidhuber. In 40 anni, dal 1962 al 2002, in 15 paesi europei esaminati, l'apporto calorico giornaliero e' aumentato di circa il 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. Ma in Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Cipro e Malta, che erano piu' poveri dei paesi del nord, l'apporto calorico giornaliero e' aumentato del 30%. Risultato: piu' di meta' degli italiani, degli spagnoli e dei portoghesi sono in sovrappeso. Tutti i paesi dell'Unione Europea hanno ignorato le direttive dell'OMS e della FAO che raccomandano che i grassi non devono rappresentare piu' del 30% dell'apporto energetico giornaliero totale. Ma la Spagna, la Grecia e l'Italia sono ben al di sopra di quel limite e sono diventati i piu' grandi consumatori di grasso dell'Unione Europea. Il paese che ha registrato l'aumento piu' drammatico e' stata la Spagna, dove i lipidi costituivano solo il 25% della dieta 40 anni fa ed adesso rappresentano invece il 40%. Schmidhuber attribuisce il cambio delle abitudini alimentari non solo all'aumento dei redditi e della condizione economica ma anche a fattori come il diffondersi dei supermercati, il cambiamento dei sistemi di distribuzione, al fatto che le donne lavorano ed hanno meno tempo per cucinare, e che le famiglie mangiano fuori piu' frequentemente, e spesso in ristoranti fast-food. Allo stesso tempo il fabbisogno calorico e' calato, la gente fa meno moto e si e' passati ad uno stile di vita molto piu' sedentario.
L'unica nota positiva e' rappresentata, fa notare Schmidhuber, dal consumo di frutta e verdura ed olio d'oliva. "Ma in generale - conclude l'economista della Fao - i popoli mediterranei hanno smesso di seguire la dieta ereditata dai loro antenati". Quella dieta che molti paesi mediterranei vorrebbero fosse inclusa nella lista del patrimonio mondiale dell'umanita' dell'UNESCO. (AGI)



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