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«Dobbiamo ringraziare, oltre ai tedeschi che hanno collaborato con noi anche le autorità egiziane, sudanesi e libiche - ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini che ha poi precisato - alla liberazione dei cinque ostaggi italiani hanno partecipato anche gli uomini dell'intelligence e delle forze speciali delle forze armate italiane. Smentito con determinazione il pagamento di un riscatto.

La dinamica del rilascio è stata resa nota da Ali Yousif - direttore del protocollo del ministero degli Esteri sudanese - secondo il quale, ieri mattina, i militari dell'esercito egiziano hanno rintracciato gli undici turisti e gli otto accompagnatori locali in una zona al confine tra Sudan e Egitto. Secondo la ricostruzione dell'autorità egiziana, dopo la sparatoria avvenuta il giorno prima tra i sequestratori e militari sudanesi, i rapitori superstiti (6 erano stati colpiti a morte) hanno lasciato gli ostaggi con le loro jeep. I rapiti si sono quindi diretti nell'area del Gebel Uwainat, dove sono stati soccorsi. I turisti sono stati trasportati in aereo al Cairo dove ad attettenderli c'erano l'ambasciatore italiano in Egitto, Claudio Pacifico, e il ministro del turismo egiziano, Zoheir Garana.

Poi, in elicottero, sono sati trasferiti all'ospedale militare di Maadi per controlli sanitari. «Gli egiziani sono un popolo meraviglioso. Le nostre guide ci hanno aiutato e hanno fatto il loro meglio per darci conforto in una situazione molto disagevole». Queste sono state le prime parole di uno degli ostaggi italiani. Molte le dichiarazioni di stima, per come come è stata seguita la vicenda, da parte dei parenti dei turisti torinesi: «Un ringraziamento enorme al ministro Frattini, all'unità di crisi e a tutta la Farnesina - ha detto Giuseppe Paganelli, fratello della signora Lorella - per il sostegno informativo e anche psicologico che ci hanno dato in questi giorni».

«La Farnesina ci ha sempre informato puntualmente e tempestivamente: i telegiornali davano notizie drammatiche, ma noi sapevamo tutto in anticipo e non ci preoccupavamo più di tanto» - ha dichiarato Andrea, figlio di Michele Barrera. Nel buon esito della vicenda rimangono, però, tre grandi misteri: l'identità dei rapitori, dei mandanti e quali siano stati i luoghi che hanno ospitato il gruppo durante la prigionia. La magistratura romana ha aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di estorsione e i torinesi saranno sentiti come testimoni.




For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.