MarcelloS.
00lunedì 25 ottobre 2010 19:59
24 ottobre, decima giornata in Prima Divisione e appuntamento al Sinigaglia per l'incontro tra Como e Sud Tirol.
Il Como, nonostante un discreto punto acciuffato domenica scorsa a Lumezzane (2-2 in extremis), è sempre ultimo in classifica: servirebbe una vittoria per uscire un po' dalle sabbie mobili in cui si è precipitati giornata dopo giornata. Anche perchè l'ultima (e unica) vittoria stagionale è datata fine agosto! Gli alto-atesini del Sud Tirol sono a metà classifica, per i lariani ancora a secco in casa (1 punto in 4 gare) non sembrerebbe, almeno sulla carta, un match proibitivo...
Arrivo allo stadio poco prima delle ore 15 e il Sinigaglia è decisamente spettrale: giornata nuvolosa e buia, riflettori accesi, spalti semi deserti e durante la partita inizierà pure a soffiare la temuta aria del lago, che mi sorprende per la freddezza, facendomi quasi congelare! (colpa mia, perchè ho messo un giubbino assai leggero...).
Con circa 800 persone sugli spalti (ormai la media spettatori sta precipitando... davvero un brutto segno) e su un campo sempre in condizioni pessime, inizia il match. Ci sono ancora esperimenti nella formazione per lo "strano duo" di mister, Brevi e Garavaglia, stavolta il Como scende in campo con Castelli in porta, Fortunato, Bossa, Conti e Franco in difesa, Da Dalt, Riva, Filipe e Villar a centrocampo, Cozzolino e Rossini in attacco. Ogni settimana qualcuno ricompare improvvisamente, qualche altro giocatore sparisce... misteri in casa Como. Un giorno capiremo... Comunque bell'effetto cromatico in campo con il Sud Tirol in divisa rossa e il Como in consueta maglia azzurra.
Si fa subito vivo, illudendo il pubblico, Da Dalt con un paio di sgroppate concluse prima con un lob in area che va vicino al gol e poi con un tiro ribattuto fortunosamente dalla difesa, ma poi col passare dei minuti si vede che è il "solito" Como, senza idee, confuso, messo male in campo. Poche emozioni e Sud Tirol che ogni tanto si fa vivo in contropiede dalle parti di Castelli, senza troppa precisione in area, per fortuna. Si va negli spogliatoi a reti bianche, sono più gli sbadigli dei fischi.
La ripresa per mezz'ora è pure peggiore, non succede quasi nulla a parte che il Sud Tirol si divora un gol da tre metri sugli sviluppi di una punizione che buca la difesa lariana. Escono Da Dalt e Villar (ieri molto egoista) ed entrano Bardelloni e Maah e hanno entrambi un buon impatto sulla gara, ma allora perchè erano in panchina?
Ad un quarto d'ora dalla fine la gara ha un'improvvisa fiammata: prima Bossa e Castelli hanno un'incomprensione e per poco regalano una rete agli ospiti (Castelli rimedia in extremis) mentre si alzano forti le voci di disappunto dagli spalti, poi Maah ci prova dal limite dell'area ma la sua conclusione è bloccata dal portiere del Sud Tirol.
Doppia illusione ottica del gol pochi minuti dopo, prima per gli alto-atesini (slalom di 30 metri tra i "birilli" comaschi e tiro appena a lato), poi per il Como con un diagonale di Maah sull'esterno della rete. Sessanta secondi dopo Franco serve Bardelloni, il cui diagonale ravvicinato è respinto con una prodezza dal portiere; arriva Maah per la ribattuta ma ancora Zomer (numero 1 del Sud Tirol) respinge. Prime occasioni significative dopo oltre 80 minuti contro un avversario decisamente modesto... non va bene!
Al 90° minuto (?) entra Scardina per Filipe e così il Como ha 5 punte in campo... schieramento e cambio tardivo incomprensibile, con Rossini (centravanti, ancora decisamente sottotono) che finisce la gara facendo il mediano con i tifosi perplessi. C'è l'impressione, assai diffusa tra il pubblico, che la coppia di allenatori stia decisamente pasticciando. Ci sono poche idee e sono molto confuse. Essendo inoltre in rosa quasi tutti giocatori molto giovani, credo sia necessario aiutarli un po' di più di quanto stia accadendo ora.
Finisce logicamente 0-0, tra i fischi, ed è il secondo punto casalingo in 5 gare per il Como. Siamo ancora ultimi...
Prossimo match a Pavia il 31 ottobre e poi il 7 novembre arriva la Cremonese al Sinigaglia. Alla prossima!!!
Marcello Spreafico